La basetta sperimentale
Una basetta sperimentale, conosciuta anche come tavolozza sperimentale o breadbord, permette di costruire rapidamente, semplicemente e senza effettuare saldature, un circuito inserendo opportunamente gli estremi dei dispositivi nei suoi fori.
È caratterizzata da una serie di fori in linee e colonne; in figura si possono notare, sia nella base superiore che in quella inferiore, le linee di alimentazione colorate, azzurre per i 0 V e rosse per i 5 V; le colonne, in posizione perpendicolare alle linee d'alimentazione, sono destinate ai componenti.
Tutti i punti di una linea di alimentazione sono collegati fra loro così come i punti di una stessa colonna.
Costruiamo il nostro primo circuito
Non è possibile collegare direttamente l’anodo del LED rosso alla porta 5 V ed il catodo alla porta GND; infatti il LED rosso può sopportare una tensione massima di 1,8 V per cui si può bruciare con una tensione di 5 V: è perciò necessario interporre un dispositivo tra l'alimentazione ed il LED che porti ad una diminuzione del potenziale di almeno 3,2 V.
Vedremo che può andar bene un resistore di resistenza di 220V.
Componenti:
- LED rosso;
- 2 cavetti MM (rosso, nero);
- Resistenza di 220 Ω (in seguito sarà giustificata la sua presenza).
Schema
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Schema elettrico relativo al circuito costruito. |
Avremmo potuto invertire la posizione del LED e della resistenza: in questo caso lo schema elettrico sarebbe stato il seguente:
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La tensione di 5 V questa volta è applicata ad un capo della resistenza. |
I due circuiti sono equivalenti! L'ordine non è determinante per il funzionamento.
Prova ad effettuare misurazioni con il tester di TinkerCad.
Il resistore ed il LED sono attraversati dalla medesima corrente; in elettrodinamica si dice che i due dispositivi sono in serie.